Da programmatore a freelance (nomade digitale): consigli pratici

Programmatore freelance

Mi avevano promesso un lavoro sicuro, uno stipendio buono e un futuro garantito….

e così è stato.

Ho studiato programmazione, ed effettivamente ho scoperto che davvero non avevano mentito: è uno dei lavori più richiesti sul mercato, e le opportunità non mancano. Questo sì. Ma…

Mi avevano detto che una vita dietro uno schermo battendo codice in una tastiera sarebbe stata soddisfacente… ma qui qualcosa è andato storto.

Sempre più, lavorando in un ufficio come programmatore, mi sentivo di star sprecando la mia vita. Sognavo posti esotici, paesaggi mozzafiato e avventure entusiasmanti in giro per il mondo, ma quello che vedevo tutte le mattine era il freddo e grigio tempo di Londra…

Per fortuna però, oggi non è più così.

In questo articolo ti racconterò un po’ quello che è stato il mio viaggio da programmatore a freelance, per poi diventare nomade digitale!

Sono passato da un freddo e grigio ufficio a Londra al viaggio a lungo termine, e vuoi sapere qual è la parte bella?

Adesso sono arrivato al punto che non ho neanche più bisogno di un datore di lavoro: posso prendere, partire, girare ed essere totalmente autonomo.

Se lo vogliamo tradurre in una sola parola: libertà.

Vuoi sapere come arrivarci? Rimani con me un attimo.

Gli step che ho compiuto sono molto semplici, prima la decisione di diventare programmatore, poi da programmatore ho deciso di passare a programmatore freelance e poi la liberazione con il nomadismo digitale.

Ma partiamo dall’inizio.

Perché diventare programmatore? Ne vale la pena?

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Sarò onesto con te.

Il programmatore è una delle figure più ricercate al mondo: io personalmente ricevo dalle 10 alle 15 richieste di lavoro al mese e quindi è una delle professioni migliori per garantirsi un futuro sicuro.

Per questo studiare programmazione è uno degli investimenti migliori che puoi fare per il tuo futuro.

Certo, se sei in Italia e vuoi ottenere dei buoni ricavi, meglio spostarsi in grandi città o meglio ancora andare all’estero. 

Io vengo da un piccolo paesino nelle Marche e nonostante ci sia molta richiesta di lavoro, nessuno paga come dovrei essere pagato in altri luoghi. 

Ma se sei disposto a spostarti, non avrai problemi.

 

Come diventare programmatore

Detto questo, se vuoi diventare programmatore hai 2 strade:

  1. Università
  2. Studio in autonomia.

Università: l’università sicuramente è la scelta che paga di più nel lungo termine, non solo perché avrai un titolo di studio riconosciuto e valido ma soprattutto perché ti insegnerà a “ragionare” da programmatore e capire tutti i meccanismi che ci sono dietro questo fantastico mondo “nerd” in maniera allargata (incluse fisica, matematica, etc).

Studio in autonomia: studiare questa disciplina in autonomia è possibile e ho conosciuto molto persone che hanno intrapreso questa strada, però molto difficile perché per avere un’istruzione altrettanto completa dovrai studiare in autonomia molte tecnologie diverse.

Infatti ci sono molte persone che magari sanno programmare a livello base, ma se gli chiedi quale sia l’algoritmo migliore per ottenere un determinato risultato, non hanno la minima idea di quello che sta dicendo.

Ti dico questo perché il programmatore bravo non sa solo scrivere di codice, ma è un esperto di algoritmi e strutture dati, matematica, statistica e tutto quello che gira intorno alla programmazione.

Per questo studiare con un corso che ti insegna come programmare in C# può essere utile per apprendere le basi, ma non è sufficiente per avere una solida conoscenza del mondo della programmazione.

Ti dico questo per non farti cadere nella trappola del “mi studio un linguaggio e sono a posto”, perché l’informatica è vasta e complessa. Puoi benissimo imparare a programmare anche in autonomia, ma ti conviene comunque seguire dei corsi molto completi se hai intenzione di essere un programmatore a tutto tondo.

Fatta questa distinzione però, dato che questo non è un articolo su come diventare programmatore, andiamo al sodo e vediamo di capire come sfruttare questa disciplina per ottenere la tua indipendenza.

 

Quando parlo di indipendenza intendo sia indipendenza economica che quella legata al tempo.

Infatti potrai slegarti da tutti quei vincoli che la società ti ha dato.

Potrai scegliere quanto lavorare e come lavorare.

Sarai padrone di te stesso, e ti assicuro che è la cosa più bella del mondo.

Per ottenere questo risultato dovremo fare 2 step: il primo è quello di ottenere l’indipendenza “temporale”, ovvero essere liberi da vincoli di tempo, il secondo sarà quello di ottenere l’indipendenza economica.

Diventare programmatore freelance: ottenere l’indipendenza “temporale”

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Allora ecco quali nodi andremo a sciogliere in questa parte:

  1. Perché diventare freelance
  2. Come diventare programmatore freelance
  3. Come trovare lavoro online e offline
  4. La strada migliore
    1. Ritenuta d’acconto
    2. Partita Iva

 

Ma perché questa scelta? Quali sono i vantaggi della vita da freelance?

Partiamo con un caso pratico che ho vissuto sulla mia pelle: il dipendente medio perde circa 1 o 2 ore al giorno per andare a tornare dal luogo di lavoro. Per non parlare del fatto che molte volte andare in ufficio è controproducente, magari quel giorno sei stanco e non riesci a produrre quanto dovresti.

Oppure semplicemente è un periodo in cui c’è poco da fare e quindi stai semplicemente lì a scaldare la sedia.

Facciamo i conti un attimo:

se teniamo solo conto delle 2 ore perse per andare e tornare in ufficio, possiamo fare un conto veloce per farti capire quante ore buttate nel water questo rappresenta nella tua vita.

2 ore al giorno per 302 giorno (giorni di lavoro medi in un anno) : 604 ore all’anno.

Tenendo conto che un dipendente medio prima di arrivare alla pensione deve lavorare almeno 20 anni = 604 * 20 = 12080 ore

Che in giorni sono 1510 giorni sprecati in trasporti per andare al lavoro.

Invece, se ipotizzi di lavorare da remoto senza dover andare in ufficio, di colpo guadagnerai 1510 giorni della tua vita.

Hai idea delle cose che puoi fare in 1510 giorni di tempo libero?

Ma non finisce qui, io in 6 ore di lavoro da casa produco come 8 ore di lavoro in ufficio, questo perché magari non ho colleghi che mi distraggono o non spendo 30 minuti davanti alla macchinetta del caffè.

Questo mi consente di avere altre 2 ore libere al giorno, che in 20 anni mi doneranno altri 1510 giorni di libertà, e che sommati a quelli di prima diventano: 3020 giorni di vita guadagnati.

Niente male no?

E se utilizzassi questo tempo per generare un’attività che ti permette di avere entrate passive ogni mese?? Inizia a stuzzicarti l’idea?

Rimani con me e vedremo come fare.

Un altro vantaggio del diventare programmatore freelance è che semplicemente la qualità della vita sale drasticamente quando sei libero da vincoli inutili.

Ti faccio un esempio: io mi alzo alle 6 e alle 7 già sono al lavoro. Alle 3 di pomeriggio la mia testa inizia a friggere e ho bisogno di staccare.

Se sei un freelance puoi prendere e andare a fare due passi ( io personalmente vado a correre) e lo puoi fare senza dare conto a nessuno.

Sei libero da vincoli senza senso imposti da un’azienda.

Tra l’altro quando torno da una corsa sono più fresco e produttivo di prima, cosa che in ufficio non potrei fare.

Per farti un riepilogo dei vantaggi del diventare freelance quindi:

  1. Più tempo libero
  2. Qualità della vita nettamente superiore
  3. Possibilità di lavorare a progetti per generare entrate passive (avere uno stipendio extra ogni fine mese)
  4. Guadagnare di più (vediamo a breve come)

Ah, non dimentichiamo che molte aziende assumo freelance perché fanno molto comodo: in primis perché è una voce meno costosa di un dipendente, secondo perché molte volte hanno bisogno di aiuto per piccoli lavori per i quali non vale la pena assumere personale nuovo e quindi scelgono i freelance.

Svantaggi della vita da programmatore freelance:

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Voglio essere sincero al cento percento: secondo me, non ci sono svantaggi reali. Quelli che trovo sono tutti riducibili con un po’ di elasticità mentale e di pratica, ma quanto ti ho detto poco fa in termini di libertà e indipendenza secondo me li vale tutti.

Se dovessi fare un elenco comunque, sarebbero:

  • Non avere lo stipendio tutti i mesi: Per esempio devi abituarti al fatto di non avere uno stipendio tutti i mesi, infatti ci saranno mesi in cui guadagnerai 3 volte quello che avresti guadagnato in azienda e mesi in cui non guadagnerai niente.

Devi semplicemente fare l’abitudine ad avere dei mesi dove non hai entrate ed essere bravo a regolarti con i tuoi risparmi.

Conosco persone che dopo 1 mese che non prendono lo stipendio vanno in panico, anche se nel mondo della programmazione c’è talmente tanto lavoro che è difficile rimanere per più di un mese senza. La differenza la fa l’approccio mentale: se c’è un piano e un progetto di indipendenza, allora bisognerà solo portare pazienza.

  • Niente malattie o ferie pagate: L’altro svantaggio è quello di non avere ferie/malattie pagate, d’altronde sei un libero professionista e come tale devi abituarti a convivere con questi piccoli svantaggi.
  • Devi essere più produttivo. 

Cosa vuol dire essere produttivo, però?

Vuol dire una cosa molto semplice: che non devi farti distrarre dalle mille cose della vita. Non devi farti distrarre dalla notifica di whatsapp della ragazza, per non parlare dei social.

Devi rimanere concentrato su quello che stai facendo altrimenti perderai una marea di tempo in queste piccole distrazioni.

Come diventare programmatore freelance:

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In realtà, la risposta a questa domanda è molto semplice: io mi sono licenziato e ho iniziato a cercare clienti.

Ma vediamo le varie soluzioni con tutti i pro e contro di ognuna.

  1. Trovare clienti mentre fai un altro lavoro
  2. Continuare a lavorare per la tua azienda da remoto

Le due soluzioni sopra sono le più comuni e ti consiglio di partire da una di queste.

Se già stai lavorando per un’azienda puoi iniziare a trovare clienti fuori dall’azienda stessa.

Trovare clienti mentre fai un’altro lavoro:

Vedremo a breve quali sono le soluzioni migliori per trovare clienti.

Ma il concetto è che con questa soluzione non dovrai perdere il tuo lavoro e potrai iniziare a cercare nuovi clienti al di fuori del tuo lavoro principale.

Quando contatti le aziende nuove con le quali vuoi collaborare, cerca di essere onesto.

Dì loro che attualmente stai lavorando per un’altra azienda e vuoi diventare freelance, ma che per un po’ non lo sarai.

Perché utilizzare questa strategia?

Perché ti permette di trovare clienti ancora prima di mollare il tuo lavoro.

In questo modo non dovrai stare per lunghi periodi senza guadagnare.

Continuare a lavorare per la tua azienda da remoto

Se il tuo lavoro ti piace particolarmente, perché non chiedere al tuo datore di lavoro di farti lavorare da remoto?

In questo modo potrai mantenere il tuo posto di lavoro ma lavorare da remoto, così da avere tutto il tempo libero di cui abbiamo parlato prima.

Un consiglio pratico: in questi casi è sempre meglio partire gradualmente. Chiedi al tuo datore di lavoro di iniziare magari con un giorno di lavoro da casa e poi aumentare piano piano.

È importante che il tuo datore di lavoro si renda conto che da casa sei in grado di produrre lo stesso materiale di quando sei in ufficio, anzi volendo sei in grado di fare ancora di più.

Una volta passato un mesetto da quando hai iniziato a lavorare da casa, inizia ad aumentare gradualmente fino a quando non lavori totalmente da remoto.

Nel caso il tuo datore di lavoro non fosse d’accordo con questa strategia, puoi sempre ricorrere al punto uno, ovvero iniziare a trovare altri clienti mentre lavori.

Detto questo, ti starai chiedendo qual è la modalità migliore per trovare nuovi clienti online, giusto?

D’altronde come si fa a diventare nomadi digitali se non si lavora online e da remoto?

Vediamolo insieme.

Come trovare lavoro online da programmatore

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Abbiamo già parlato in questo articolo di come trovare lavoro online da nomade digitale.

In questo paragrafo andiamo a fare un approfondimento di quelle che sono le tecniche migliori per noi programmatori.

Nell’articolo del lavoro online abbiamo parlato dell’importanza di Linkedin per trovare lavoro online, e qui ti confermo quanto detto.

Trovare lavoro come programmatore usando Linkedin

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Io stesso tramite Linkedin vengo contattato da tantissimi clienti ogni mese, e negli ultimi anni non ho mai dovuto cercare lavoro perché tutti i clienti arrivano tramite Linkedin!

Figo, no?

Il tuo profilo Linkedin deve essere perfetto, dai un’occhiata al mio profilo.

Ma non è finita qui, vediamo insieme come sfruttare un blog personale per trovare clienti e portare ancora più traffico al tuo profilo.

Ora ti svelo un trucco molto potente ed efficace per trovare clienti nel tuo settore.

Anzi saranno loro ad arrivare da te. Parlo del bog personale.

Creare un blog personale per trovare clienti nuovi.

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Hai mai pensato di aprire un blog personale?

Ti confesso che è una delle strategie migliori per trovare nuovi clienti online.

Ti faccio un esempio pratico: quando ho iniziato ed entrare nel mondo dei freelance volevo lavorare nello sviluppo dei videogiochi (chi di noi nerd non lo sogna 🙂 )

Non avendo esperienza lavorativa nel settore, ho deciso di aprire un blog dedicato, lo puoi vedere qui.

Sai cosa è successo? Che nel giro di 6 mesi dall’apertura, questo blog raccoglieva oltre 300 visite al giorno e di queste molti sono potenziali clienti che mi hanno cercato per propormi delle offerte di lavoro.

Ma come funziona il blog personale?

Be’ qui ci vorrebbe un libro apposito, ma il blog personale deve contenere dei consigli utili per i potenziali lettori e deve dimostrare le tue capacità e competenze.

Oltre a portare clienti ha anche un altro enorme vantaggio.

Immagina di mandare un CV ad un tuo potenziale datore di lavoro: se hai un blog dedicato alla programmazione dove mostri tutto il tuo potenziale e la tua passione, avrai un enorme vantaggio rispetto ai tuoi colleghi che non hanno questo strumento.

Ma non è finita qui.

Ti ricordi che prima ti ho parlato dell’importanza di Linkedin?

Bene adesso sfruttiamo al massimo questo strumento combinando Linkedin + blog personale.

Ma cosa intendi Marco con “combinare Linkedin con i blog personale”?

Non so se lo sai, ma su Linkedin ci sono dei gruppi esattamente come su Facebook. Questi gruppi molto spesso contengono degli specialisti del settore.

Per esempio, nel mio caso ero iscritto a tantissimi gruppi per lo sviluppo di videogiochi.

Ogni volta che pubblicavo un articolo su uno di questi gruppi, le visite al mio profilo schizzavano alle stelle e moltissime persone condividevano l’articolo.

Probabilmente ogni articolo è in grado di portarti clienti nuovi e quindi uno strumento da tenere sempre in considerazione.

Come accennato prima, per quanto riguarda la strategia migliore per il blog, ci vorrebbe un libro intero quindi lascio a te gli approfondimenti.

Il portfolio del programmatore

Il portfolio è la base sulla quale si costruisce tutto.

Le aziende, per quanto possano essere contente del tuo titolo di studio, sono interessate veramente solo a quello che sai fare.

E il miglior modo per fare capire alle azienda il tuo potenziale è quello di mandargli il tuo portfolio: quali app hai fatto, quali siti hai sviluppato, etc etc.

Io mi occupavo di sviluppo app e videogiochi, e quasi tutti richiedevano che avessi sviluppato in autonomia almeno un prodotto pubblicato sullo store.

Così ne ho fatti 5 🙂

Questo serve a loro per valutare che da zero sei in grado di sviluppare un’idea e portarla a termine, e a te per imparare davvero.

Non serve che sviluppi il nuovo Tinder, ma basta che sia una app che sta in piedi.

Ecco alcuni dei titoli che ho sviluppato io per App store.

Ovviamente contano anche le tue passate esperienze lavorative, ma il portfolio deve da solo essere più che soddisfacente a compiacere il tuo potenziale datore di lavoro.

Immagina di andare da un cliente che ti chiede di sviluppare un’app: se ti chiede che lavori hai fatto, avere qualcosa da far vedere che hai sviluppato totalmente da solo è sicuramente un enorme vantaggio rispetto a qualche lavoro svolto in azienda.

Precisazione sull’utilizzo di siti per trovare lavoro come freelance programmatore

Ah, se sei un programmatore, allora oltre alle risorse consigliate nell’articolo per lavorare online puoi utilizzare siti come Monster Jobs e Indeed.

Nell’articolo del lavoro online abbiamo parlato anche di piattaforme per freelance come UpWork per trovare lavoro da remoto.

Queste piattaforme hanno un problema: che c’è molta manodopera a basso costo, per lo più proveniente dall’India.

Quindi se vuoi utilizzare queste piattaforme, è bene avere delle competenze molto specifiche, che ti permettano di entrare in una nicchia dove c’è meno concorrenza e poter quindi chiedere di più.

Per esempio sapere utilizzare software come Unity alla perfezione, oppure Unreal Engine, ti permette di chiedere di più ed avere meno concorrenza, visto che sono molto complessi.

Ovviamente ci sarà anche meno richiesta di lavoro, ma il mondo è talmente grande che le opportunità ci saranno sempre.

Io quando ho cercato lavoro su UpWork in questo modo ho trovato lavoro entro 48h!

Viaggiare e lavorare: da programmatore a nomade digitale

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Bene, finora ti ho dato qualche consiglio per entrare nel mondo dei freelance…adesso se vuoi è ora di fare il passo successivo.

Di cosa stai parlando Marco?

Sto parlano del tuo prossimo passo verso la libertà.

In questo paragrafo voglio dirti come sono riuscito a passare da programmatore freelance a nomade digitale.

Ovvero come anziché lavorare da casa, ho iniziato a lavorare in giro per il mondo mentre ero in viaggio.

E come se non bastasse c’è un passo successivo. Quale?

Rimani con me per scoprirlo.

Entrate passive: un passo verso la libertà assoluta.

Sei un informatico o un aspirante tale, quindi sai bene che ormai nel web si può automatizzare qualsiasi cosa… compreso le vendite!

Sta iniziando ad accendersi una lampadina?

Immagina di avere un sito web con migliaia di visitatori al giorno; in quel sito mostri la tua pubblicità e vendi i tuoi prodotti digitali in maniera totalmente automatizzata.

Cosa significa tutto questo?

Significa che hai creato una forma di reddito alternativa e completamente automatizzata.

Ogni mese avrai uno stipendio extra che, grazie al tuo blog o servizio, ti permetterà di vivere alla grande.

E visto che sei un programmatore, hai molte più potenzialità di una persona fuori da questo mondo.

Infatti grazie alla programmazione potrai creare servizi, app, giochi o quello che vuoi, in grado di generare entrate passive.

Io per esempio ho 5 giochi pubblicati su app store, e anche se non sono il massimo e li ho fatti più che altro come portfolio, in ogni caso mi permettono di avere qualche centinaio di euro in più a fine mese.

Ora prova ad immaginarti un servizio utile, in grado di generare migliaia di visite al giorno, che possa portarti ad avere uno stipendio extra.

Non sto parlando di creare il nuovo Facebook, ma qualcosa di utile…un esempio molto semplice, può essere uno dei tanti servizi online che ti permettono di scaricare video da Youtube.

Questo genere di servizi sono gratuiti e portano tantissimo traffico ogni giorno.

Per un programmatore esperto non è difficile mettere in piedi un servizio di questo tipo e potrebbe essere un’ottima soluzione.

Questo è stato solo un esempio, ma da buon programmatore puoi utilizzare la tua creatività per tirare fuori idee originali e semplici che siano in grado di generare uno stipendio extra ogni mese.

Non sto neanche a dirti che con questo sistema puoi viaggiare a lungo termine ed essere totalmente indipendente.

Se poi lo fai in un Paese dove il costo della vita è più basso, come Thailandia o India, con questo sistema puoi tranquillamente vivere mantenendo uno stile di vita piuttosto alto.

Partita iva per programmatore freelance: come e quando aprirla

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Quando sono diventato freelance ero in panico all’idea di aprire la partita IVA, ma alla fine abbiamo trovato una soluzione valida. Abbiamo scritto tutto nell’articolo sul lavoro online.

E se lo apri scoprirai che c’è anche uno sconto speciale di 50 euro per te.

Ti anticipo però che non hai bisogno di aprire la partita iva subito per lavorare online, ma puoi tranquillamente fatturare fino a 5.000 euro con ritenuta d’acconto (esattamente come ho fatto io).

Detto questo non ti preoccupare della parte fiscale, ormai ci sono soluzioni che costano poco e avere una partita iva è veramente facile.

Quindi non farti bloccare dall’ansia per queste cose.

 

Con questo concludiamo questo lungo articolo dedicato al mondo dei programmatori che diventano freelance e poi nomadi digitali.

Ci sarebbe molto altro da dire, ma per quello ci vorrebbe un libro intero.

 

Per ora spero di averti dato degli spunti e dei suggerimenti interessanti, così che anche tu riesca a spiccare il volo!

 

Aspetta un attimo! Vuoi davvero scoprire come diventare nomade digitale e viaggiare liberamente?

Copertina lowe res

 

Allora forse può interessarti la nostra guida a come iniziare a viaggiare a lungo termine. Una guida in cui abbiamo raccolto tutto ciò che abbiamo imparato nel nostro viaggio solo andata, le risposte a tutti i dubbi che avevamo prima di partire.

In questa guida troverai sia temi legati al viaggio a tempo indeterminato, come l’organizzazione, la burocrazia, i costi e i consigli per affrontarlo, sia la storia di come siamo riusciti a realizzare il sogno di diventare nomadi digitali e di rendere sostenibile questo stile di vita, e tanti suggerimenti pratici su come puoi farlo anche tu.

Insomma, non una guida qualsiasi, ma LA GUIDA DEFINITIVA AL VIAGGIO A LUNGO TERMINE e AL NOMADISMO DIGITALE 🙂

 

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Un abbraccio,

Marco & Ilaria

Last Updated on Febbraio 19, 2019 by Ilaria Cazziol

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