Una vita in uno zaino: l’arte del backpacking per le donne

backpacking per le donne

Ho sempre trovato intrigante l’idea del “backpacking: l’idea di vagabondare con tutto ciò che si possiede, o meglio con tutto ciò che è importante possedere, sopra le proprie spalle, è in qualche modo opposta a quello che siamo spinti a fare quotidianamente, soprattutto noi donne.

Tra saldi, offerte speciali, shopping online, acquisti compulsivi e tutto ciò che caratterizza la nostra generazione, è molto più facile tendere all’accumulo che alla “riduzione” dei possessi. Per questo l’ultimo anno è stato particolarmente istruttivo, da quando abbiamo iniziato seriamente a organizzare il viaggio e a risparmiare per esso. C’è tutta una filosofia di vita dietro quello che materialmente è il backpacking, ovvero il minimalismo, la tendenza a invertire la rotta e a ridurre consapevolmente i nostri possessi e i nostri desideri che, invece di renderci più felici, ci rendono più tristi, più poveri, più oppressi dal desiderio di possedere sempre di più, sempre meglio…molto più di quanto in realtà ci serva e ci renda felici.

C’è da dire che, chiaramente, la voglia di shopping viene automaticamente ridimensionata quando si pensa che ogni acquisto che si fa non lo si potrà portare dietro. Ogni elemento da acquistare non assume più importanza in funzione della sua bellezza, del suo status symbol né della sua utilità per specifiche occasioni.

Ci sono solo due elementi che contano, quando si pensa di dover far entrare una vita in uno zaino: la sua pesantezza e la sua utilità in molteplici occasioni. 

Un paio di scarpe con il tacco per esempio, non avranno più alcun valore se rapportate ad un viaggio del genere: sono ingombranti, pesanti, e soprattutto utilizzabili solo in specifiche occasioni, per di più minime durante un viaggio zaino in spalla. Un vestito lungo, invece, può avere utilità multiple: da una parte è perfetto per un serata elegante (quante ce ne saranno, però?), dall’altra può essere usato anche come gonna lunga con sopra una maglietta, un capo di vestiario leggero e coprente che si può utilizzare in diversi contesti culturali e occasioni sociali, senza scandalizzare nessuno.

Tutto il tuo guardaroba, ma anche gli oggetti di uso comune, le medicine, etc, dovranno passare attraverso questo filtro. Il backpacking per le donne è particolarmente complicato proprio per questo: non siamo abituate a ragionare in questo modo! Siamo abituate a scegliere un bellissimo paio di scarpe di un colore assurdo che si abbina perfettamente con una specifica pochette e che richiama la fantasia di quel bellissimo vestitino, certo. Ma nessuno ci insegna a ottimizzare il nostro guardaroba in vista di un viaggio zaino in spalla.

La buona notizia è che imparare non è poi così difficile: come dicevo, viene abbastanza naturale, una volta che si entra nell’ottica del viaggio, considerare tutti i propri oggetti e gli acquisti futuri secondo questo filtro. La cattiva, è che sarà comunque un trauma rendervi conto di quante poche cose entrano in uno zaino da backpacking per le donne, o ancora peggio, di quanto poco peso potete portare in maniera confortevole. Io, che peso circa 60KG per 1,75m di altezza, piuttosto tonica e allenata, faccio molta fatica a portare i quasi 20kg di zaino che mi ritrovo e temo che dovrò presto abbandonare qualcosa per strada!

La cosa migliore per capire il proprio livello di sopportazione e di portata è provare: non sarebbe stato facile per me quest’anno organizzare lo zaino per fare backpacking per un viaggio solo andata, se non avessi già provato l’anno scorso durante un’intensa vacanza di trekking in Norvegia. Ci si rende facilmente conto che, quello che serviva per due settimane, è quello che servirà anche per mesi e mesi: andrà solo lavato più spesso. Se poi, come noi, si decide di portare anche l’attrezzatura da campeggio in viaggio, allora lo spazio si riduce ancora di più.

Un elemento sicuramente fondamentale è proprio lo zaino adatto al backpacking per le donne.

Io mi sono trovata a fare diversi trekking e viaggi di più giorni zaino in spalla, e mi sono resa subito conto di ODIARE gli zaini a sacco: i classici zaini in cui si infila tutto da sopra e, per prendere qualcosa sul fondo, va tirato fuori tutto.

Ovviamente, non essendo io l’unica ad odiarli, hanno praticamente ormai smesso di produrli, in favore di più comodi zaini con un’apertura frontale e una in basso, così da creare una sorta di apertura a “T” rovesciata. Molto interessante ma ancora non abbastanza comodo per i miei standard.

Per me il meglio è uno zaino che si comporti come una valigia, ovvero che si apra interamente per permettermi di raggiungere tutti i miei oggetti: la svolta è stata trovare da Decathlon esattamente questa tipologia di zaino, con tante tasche e scompartimenti che mi hanno permesso di ottimizzare lo spazio. Ti dico solo che ho una “tasca” adibita a zona notte, in cui ci sta veramente TUTTO ciò che mi può servire di notte, dal sacco a pelo ai tappi per le orecchie.

Zaino da backpacking apribile

Ma quanto grande deve essere uno zaino da backpacking per le donne?

Lascia perdere, non porti nemmeno questa domanda. La vera domanda è, quanti chili puoi portare sulle spalle senza collassare a terra dopo 5 minuti? Non dovrai farci trekking, chiaramente (in tal caso lascerai qualcosa in ostello o ti organizzerai in qualche modo per alleggerire il carico!), ma se – come ci è successo – dovessi correre per non perdere il treno con il tuo zainone sulle spalle, dovresti poterci riuscire almeno per tutta la lunghezza del treno (visto che la tua carrozza sarà matematicamente la più lontana).

Il mio zaino è da 70 litri, e come dicevo è probabilmente troppo per me. Avrei dovuto prenderne uno da 60 e portare meno cose, probabilmente. Ma questa cosa è talmente soggettiva che l’unico consiglio che ti posso dare è: prova. La vacanza in Norvegia che dicevamo è un’ottima scuola, se ti interessa, e Trolltunga è davvero un trekking che merita di essere fatto 😉

Ma cosa ci si porta dietro per fare backpacking per le donne alla fine?

Anche questa è una domanda che non dovresti farti. Chiediti, piuttosto, cosa ti servirà, di cosa non puoi fare a meno.

Se hai paura che si rovini, se lo puoi mettere solo in certe occasioni, se ci mette una vita ad asciugare, se è di un tessuto pesantissimo, se devi stirarlo prima di indossarlo, se è delicatissimo e lo devi aggiustare ogni volta che lo metti…..ecco, se il capo che stai considerando di portare ha una o più di queste caratteristiche, lascialo a casa.

Vuoi sapere cosa c’era nel mio zaino alla partenza?

Ecco, esattamente (e unicamente) queste cose:

  • 1 sacco a pelo ultralight: 0° come comfort zone, perché passeremo dai monsoni in Tailandia alle fredde notti nella steppa mongola, e non voglio avere freddo. Un pezzo tecnico, dal prezzo più elevato, vi permetterà di salvare spazio prezioso.
  • 1 materassino autogonfiante: piccolo e leggero, avrei potuto salvare più spazio (e peso) con uno da gonfiare a bocca, ma non ne ho avuto la forza
  • 1 sacco lenzuolo in seta: aumenta leggermente il calore percepito e pesa la metà di quello di cotone
  • 1 kit cuscino (di quelli a U), tappi per le orecchie in schiuma (FONDAMENTALI!), mascherina. In più può essere utile una piccola federa.
  • 1 poncho e una giacca a vento, leggera e compatta ma che tenga caldo e asciutto all’interno
  • Uno scialle leggero (sciarpa, copricapo, gonna all’occorrenza e chi più ne ha più ne metta) e uno scalda collo
  • 1 vestito lungo (come dicevamo sopra)
  • 3 pantaloni lunghi ma leggeri (larghi e comodi)
  • 3 felpe (1 leggera, 1 media, 1 pesante)
  • 1 pantalone corto (siamo sincere, in quanti Paesi possiamo davvero indossarli senza attirare attenzioni indesiderate? Meglio evitare…)
  • 5 magliette a maniche corte
  • 3 maglie a maniche lunghe
  • 1 pijama composto da leggins e maglia lunga, ovvero cose che possono comunque essere usate per andare in giro (ricordi? Utilizzi multipli!)
  • 3 scarpe: scarponcini da trekking, scarpe da ginnastica per tutti i giorni e sandali multiuso, che possano andare in acqua, essere usati per camminare per ore, etc. Teva è un’ottima marca che vi consiglio!
  • 1 costume, utile se all’occorrenza può diventare un ulteriore paio di reggiseno e mutande, quindi niente fiocchetti fastidiosi e allacciature strane…lo so, è triste, ma è necessario. É tipo quello della nonna.
  • 10 mutande, 10 calze, 2 reggiseni comodi (1 sportivo)
  • 1 cappello e guanti caldi – just in case!
  • 1 asciugamano in microfibra per la doccia e un pareo leggero per la spiaggia
  • Cavi, multiple, adattatori universali e caricatori vari – tutto in una bustina porta-fili ad hoc.
  • Telefono satellitare, se volete (di solito obbligati dai genitori)
  • Un paio di torce da testa
  • Cose da bagno: 1 sapone di marsiglia per lavare sia il corpo che i vestiti, uno shampoo (anche secco, in caso di emergenza), 1 piccolo balsamo, crema idratante, protettiva, spray anti zanzare, spazzolino e dentifricio, deodorante
  • Salviette umidificate, tante, tantissime.
  • 1 zaino/borsa pieghevole che sia comoda da portare anche INSIEME allo zaino
  • Macchina fotografica, computer, tecnologia varia
  • Kindle (lascia perdere i libri cartacei)
  • Porta documenti con tutto il possibile
  • Assorbenti e, se te la senti, una coppetta mestruale – che gli assorbenti finiscono e non si sa mai quanto possa essere difficile trovarli! Questa è sicura, ecologica, economica e occupa poco spazio, può essere davvero un’ottima risorsa.
  • Medicine base per i principali malesseri che possono colpire in viaggio (antidolorifici, antipiretici, antidiarroici, antistaminici e poco altro).

Il tutto impacchettato in sacchetti per separare gli oggetti e tenere pulite le cose (o divise quelle sporche).

FINE.

Sì, esatto, tutto qui. Nient’altro! Guarda:

contenuto backpacking per le donne

E quella bellissima maglietta per uscire la sera? A casa. E i sandali con il tacco che tanto amo? A casa. E la borsetta firmata? A casaaaaaaa!!

Lo zaino funziona come un filtro: non importa quanto amiamo un certo capo, quanto ci faccia sentire belli, quanto sia costato. Lo zaino lo filtrerà via se non rispetta i due criteri fondamentali di leggerezza e multipla utilità. Non c’è altra possibilità.

Ma ti assicuro che la sensazione di sollevare quello zaino, quando lo avrai finito, sapendo che contiene tutto ciò che ti serve, e che tutto ciò che ti serve è tutto ciò che ti renderà felice, nulla di più…quella sensazione è impagabile, e ti lascerà molto di più di tanti capi firmati che non hai potuto portare via.

Cosa ne pensi? Hai esperienze diverse nel fare lo zaino da backpacking per le donne che ti va di condividere? Qualche trucco e consiglio? Non vediamo l’ora di conoscerli!

 

Un abbraccio,

Ilaria (che Marco questa volta si occuperà della parte maschile, separatamente).

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