Come vestirsi in Siberia per percorrere la Transiberiana in inverno

come vestirsi in siberia

Ebbene, ci siamo: stiamo per realizzare il nostro grande sogno e, dopo aver attraversato Russia, Mongolia e Cina nel tepore estivo, questa volta vivremo il mito della Siberia ghiacciata a febbraio per percorrere la Transiberiana in inverno!

Il progetto si chiama Transiberiana Winter Expedition e ci vedrà imbarcarci sul treno che tanto amiamo insieme ad altri lettori di questo blog e appassionati. Il gruppo è formato, i preparativi fervono, i dubbi a cui dare risposta aumentano…uno tra tutti ricorre particolarmente nelle nostre conversazioni:

Ma come ci si veste in Siberia in inverno!?

 

Ecco, per rispondere a questa domanda, per noi, per i nostri compagni di viaggio e per i lettori, abbiamo studiato approfonditamente tutte le opzioni e chiesto consiglio a chi di freddo se ne intende (ovvero, persone che vivono in Russia o che la frequentano spesso), e identificato le regole d’oro per affrontare la transiberiana d’inverno al meglio.

Ma prima, qualche chiarimento…

 

Preferisci guardare un video che leggere? Allora eccoti qui il nostro video-documentario sulla Transiberiana!

  

Perché percorrere la transiberiana in inverno, con il freddo che fa?

Certo, in inverno in Siberia è freddo. Ma è proprio quel clima che rende così affascinante percorrere la transiberiana d’inverno.

lago baikal ghiacciato

È la neve che copre tutti gli edifici, che rende così romantiche le chiese ortodosse con quei colori pastello che ben si sposano con il bianco, o che fa sembrare così accoglienti e calde le casette di legno della Siberia.

È lo spesso strato di ghiaccio che ricopre laghi e fiumi, congelando il tempo e il movimento fino all’arrivo della primavera, a rendere così affascinante il paesaggio del lago Baikal, a formare le straordinarie grotte di ghiaccio che non vediamo l’ora di fotografare, o a darci la possibilità di camminare sulle acque.

siberia transiberiana

È il freddo secco ma pungente che racchiude l’intimità della Russia e del suo popolo. È questa la condizione che la maggior parte delle persone locali conosce meglio, perché l’inverno in Russia inizia da qualche parte tra ottobre e dicembre e finisce se va bene ad aprile, se va male (come è successo alcuni anni, con nevicate decisamente fuori stagione) fino a giugno. È questa la stagione in cui, come dicono i veri intenditori di questo Paese, “si vive la vera Russia“.

E allora rimbocchiamoci le maniche…o meglio, tiriamole giù e copriamo anche le mani con un bel paio di guanti, va’, che come afferma il detto “non esiste cattivo tempo, solo cattivi vestiti“.

Ma quanto fa freddo in Siberia d’inverno?

Ragazzi, non ha senso mentire: tanto. Fa tanto, tanto freddo.

È vero, e non una leggenda metropolitana, che sia un freddo diverso: non è umido per niente ma molto secco, e questo lo fa “sentire” meno, a parità di temperatura.

Di nuovo, se frequentate la montagna d’inverno avrete presente la sensazione di freddo intenso ma sopportabilissimo di notte, in quelle serate terse e limpide in cui le stelle sembrano a un passo. Magari poi guardate un termometro e…-15°! Chi l’avrebbe mai detto.

Viceversa, provate a stare a guardare le stelle in un’umidissima serata a 0° nella Pianura Padana, e ditemi quale preferite…

Quindi, non prendere il numero dei gradi come un valore assoluto a cui fare riferimento rispetto alla tua esperienza del freddo in Italia.

Detto ciò, per non spaventarti, ecco le temperature medie stagionali lungo la transiberiana:

Schermata 2019 12 02 alle 17.41.53 Schermata 2019 12 02 alle 17.44.00 Schermata 2019 12 02 alle 17.46.53Schermata 2019 12 02 alle 17.44.49

 

L’abbigliamento ideale per la Siberia in inverno

Infatti il primo mito da sfatare è che i russi siano meno freddolosi di noi. Falso! Anzi, pare siano molto freddolosi. Come dire che gli italiani non soffrono il caldo. Chi è che ama l’afa a +35 gradi che abbiamo d’estate? Eppure ci conviviamo ogni anno.

C’è sicuramente una questione di abitudine, e alcune persone sono per natura più freddolose di altre, ma l’unica grande differenza tra il popolo russo e italiano davanti al freddo è…il vestiario.

I russi sanno come proteggersi dal freddo dell’inverno russo, questo sì. Dobbiamo imparare a farlo anche noi.

Insomma, i loro trucchi sono principalmente due:

  • accumulano caldo all’interno (negli edifici nei treni non sarà come da noi a +19 gradi, ma +24/25)
  • si vestono adeguatamente all’esterno.

Ovvero, a cipolla: un primo strato tecnico a contatto con il corpo, maglioni di vera lana, cappello caldo e giacca tecnica.

L’aspetto fondamentale è la resistenza al vento dello strato esterno, e l’attenzione a tenere calde le estremità (testa, mani e piedi). Le scarpe devono essere calde e resistenti alla neve e all’acqua: idealmente scarpe tecniche da trekking con una buona suola (Vibram e Gore-Tex o similari), da evitare assolutamente Moonboot e scarpe da città normali.

aurora boreale siberia

Insomma, la buona notizia è che se frequenti la montagna d’inverno/vai a sciare, sei già a metà dell’opera. L’abbigliamento da sci e/o da montagna va benissimo, e se ci si dovesse rendere conto che qualcosa manca lo si può acquistare anche direttamente in Russia, dove sanno bene come resistere al loro stesso freddo!

 

Ma veniamo quindi all’elenco del vestiario, per ogni parte del corpo, da mettere in valigia.

Ci sono diversi brand che producono abbigliamento adatto a questi luoghi del mondo, tipicamente i marchi di alta montagna (da The North Face a Salewa, passando per la più abbordabile Decathlon…ma occhio perché nei capi tecnici la qualità si paga).

Se cerchiamo costi più contenuti, un’ottima soluzione come qualità/prezzo che ci è stata suggerita da chi ha esperienza di inverni russi è un brand da poco arrivato in Italia: Uniqlo.

Brand giapponese (altro Paese che di freddo se ne intende), ha da poco aperto un grande negozio a Milano oppure ha un e-commerce ben fornito. A sostegno della tesi che i suoi capi, nonostante i prezzi abbastanza contenuti, siano di ottima qualità, c’è il fatto che abbia aperto anche a San Pietroburgo. Nessun brand che venda abbigliamento per il freddo scadente potrebbe mai sopravvivere a lì!

 

La valigia per la transiberiana invernale: come vestirsi in Siberia per godersela al meglio

Quale bagaglio scegliere per la transiberiana

La prima nota va fatta proprio sul bagaglio: per percorrere la transiberiana, in inverno o in estate, meglio evitare trolley rigidi. Sarebbero scomodi per salire e scendere dai treni, oltre che inutilmente ingombranti e difficilmente troverebbero posto sotto i sedili o negli scompartimenti riservati. In inverno, poi, risultano particolarmente svantaggiosi per muoversi su neve e fango.

Meglio scegliere borsoni morbidi o zaini, di misura congrua rispetto alla politica bagaglio della compagnia aerea con cui si vola.

 

Primo strato: vestiti tecnici a contatto con il corpo

Consigliato l’intimo di lana o capi tecnici come base. Io personalmente preferirò i secondi perché la lana mi pizzica!

Come per andare a sciare, una canottiera tecnica in tessuto traspirante e delle calzamaglie/leggins sempre tecnici. Questo diventa anche un ottimo pigiama, perché sui treni e negli hotel fa caldo, più caldo che da noi, quindi via a spogliarsi appena si è all’interno.

Uniqlo, ad esempio, offre nella linea HeatTech 3 livelli diversi di caldo: normale, extra e ultra. Il terzo è veramente eccessivo a meno di non essere super freddolosi, ma si può prendere giusto per sicurezza.

Per riassumere:

  • calze calde in materiale tecnico o lana merino (eventualmente si possono mettere più calzini uno sopra l’altro, quindi anche di diverso spessore ma evitare il cotone). Quelle da trekking e da sci sono ottime.
  • Leggins o calzamaglia tecnica calda (ma non eccessivamente, considera le temperature in treno)
  • Canottiera di lana o tecnica
  • maglia calda a manica lunga

 

Secondo strato (e all’occorrenza terzo)

Sopra l’intimo, che tenga il calore a contatto con il corpo e permetta la dispersione del sudore, ci va lo strato caldo.

La flanella va benissimo, Uniqlo propone sia pantaloni che camicia in flanella o comunque in materiale tecnico e molto caldo, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

In aggiunta o in alternativa, una felpa bella pesante, quelle classiche con il pelo o il pile dentro, spesse e comode.

  • camicia di flanella pesante
  • felpa imbottita/maglione di lana (vera)
  • pantalone di velluto/flanella oppure per maggiore resistenza al vento quelli tecnici da sci o da alpinismo

 

 

Strato esterno: parole d’ordine “impermeabile & anti vento”

La giacca è fondamentale. Anche qui lo sci ci viene in aiuto (ma non quello da fondo, solitamente più leggero come abbigliamento) perché i capi sono proprio come li necessitiamo: molto impermeabili e resistenti al vento.

Importante però che la giacca non sia solo pesante e resistente ma anche lunga: il giacchetto corto in vita non va bene, è il modo migliore per sentire freddo. Preferisci sempre giacche lunghe stile parka.

Da Uniqlo sembra ottima la giacca lunga in piume ibride con cappuccio.

Non deve essere aderente perché al suo interno devi trovare posto con su tutti gli strati visti sopra, inclusa la felpa spessa, e perché è importante tenere tutti gli strumenti tecnologici al suo interno per far durare di più le batterie (inclusa la macchina fotografica). A tal proposito, tanto meglio se la giacca ha molte tasche interne!


 

Scarpe: dove proprio non puoi sbagliare

Le scarpe sono un altro elemento imprescindibile: se sbagli, difficilmente potrai restare caldo.

La soluzione migliore, di nuovo, è andare sul tecnico: con gli scarponcini da montagna di buona qualità non si sbaglia.

In particolare quelli in Gore-Tex sono fortemente impermeabili (importante in caso di neve sciolta o fanghiglia) e traspiranti, mantenendo alla perfezione il calore.

Le suole sono l’altro aspetto di fondamentale importanza: una delle cose più pericolose della Siberia in inverno sono gli scivoloni sul ghiaccio. Non è tanto la neve il problema, quanto lo strado di ghiaccio che si forma subito sotto, o che si può creare se ci sono cambi di temperatura forti.

L’unico modo per tutelarsi è una scarpa con una buona suola: il Vibram è la cosa migliore, con un bel “carro armato”.

Considerate una taglia “comoda” visto che probabilmente sarà necessario metterci più di un paio di calzini.

Neanche a dirlo ma…MoonBoot e scarpe da città lasciateli a casa, dai 😉

 

Eventualmente, per ancora più calore, ci sono le solette in lana o addirittura quelli che si attivano e scaldano attivamente (molto utili in caso di freddo estremo, da attivare all’occorrenza).

Guanti, sciarpa e cappello per concludere in bellezza

Sempre per la regola che le estremità sono quelle dove si sente più freddo (e che sono a rischio congelamento, dato che il sangue scorre nelle zone più critiche del corpo per scaldarlo), anche queste sono zone su cui non lesinare.

In particolare:

  • buoni sotto-guanti tecnici, la seta pare essere ottima, che ci permettano di armeggiare con telefono/macchina fotografica e quant’altro senza restare a mani nude
  • Guanti da sci (sono scomodissimi, ma a manopola sono migliori perché tengono più calde le dita)
  • Sciarpa calda, possibilmente in lana
  • Cappello di lana o il classico cappello peloso da cacciatore
  • all’occorrenza, specialmente in caso di vento, può far comodo avere un passamontagna per ulteriore protezione

I guanti ideali per fotografare sono questi, multistrato, si aprono per tirare fuori le dita così da non dover rimuovere uno strato.

 

 

Proteggere il viso dal freddo siberiano

A questo punto, gli unici lembi di pelle scoperta saranno le parti centrali del viso (con il primo cappello sopra, nemmeno quelle in realtà ;)). Siccome non possiamo coprire anche loro, la soluzione è spalmarle di grasso di renna.

No scherzo, anche se presumibilmente è ciò che fanno le popolazioni nomadi: bastano una buona crema idratante di quelle belle corpose (la classica Nivea blu che a malapena si riesce a spalmare, per intenderci) e un burro di cacao da montagna (niente Labello, compratelo in farmacia), che ci aiuteranno a ridurre screpolature e secchezza.

 

Quanti capi portare per la transiberiana in inverno?

Bene, ora sai qual è il dress-code per partecipare alla festa siberiana più bianca che ci sia.

Il problema è…come portiamo tutto ciò? I vestiti invernali hanno un grosso problema, ovvero l’ingombro, e il bagaglio sarà presto pieno. Viaggiare con un borsone o zaino di dimensioni contenute, come noi amiamo tanto fare, sembra impossibile.

Eppure, non lo è. Considera che, appunto perché le temperature saranno basse e la sudata non sarà all’ordine del giorno, saranno solo gli strati a contatto con la pelle quelli che vorrai cambiare spesso. Maglioni e pantaloni non lo saranno, e quindi resteranno puliti e riutilizzabili per diversi giorni.

Sarà anche possibile lavare con un po’ di sapone i capi intimi la sera e, grazie alle temperature sopra i 20 gradi che come abbiamo visto ci saranno nelle stanze, trovarli abbastanza asciutti la mattina.

 

 

Ecco, così armato sei pronto e sai come vestirsi in Siberia tanto quanto al Polo Nord, tanto per dare la caccia all’aurora boreale in Lapponia o in Islanda, quanto per conoscere i pinguini al Polo Sud. Il freddo estremo non ti farà mai più paura.

Il freddo intenso è una condizione scomoda ma contenibile: al contrario che il troppo caldo, contro cui non c’è rimedio, contro il freddo ci si può sempre vestire di più. È questo il trucco che ci insegnano popoli come quelli siberiani, che hanno fatto della capacità di resistere al freddo il proprio punto di forza.

 

Domande? Consigli?

Lasciaceli nei commenti!

 

Un abbraccio,

Ilaria e Marco

Last Updated on Aprile 15, 2020 by Ilaria Cazziol

Written By
More from Ilaria Cazziol
Una vita in uno zaino: l’arte del backpacking per le donne
Ho sempre trovato intrigante l’idea del “backpacking”: l’idea di vagabondare con tutto...
Read More
Join the Conversation

2 Comments

  1. Sono stati i norvegesi a insegnarmi che non esiste il freddo ma solo vestiti sbagliati – anzi loro sostengono anche di averlo inventato quel detto 😉 Proprio in Norvegia su un’isola sperduta nel Mar Glaciale Artico a febbraio con -20 ho assistito a una gara di slittino senza morire di freddo, vestita più o meno con tutti gli strati che avete descritto.
    Per un attimo ho pensato che il consiglio del grasso di renna fosse una cosa seria!

Leave a comment
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.