La Turchia è sicura? Opinioni di una viaggiatrice solitaria

turchia sicurezza

Oggi più che mai, dopo che il conflitto tra Turchia e Curdi in Siria si è risvegliato nel 2019, ma anche dopo anni di Covid e di problemi a cavallo tra Europa e Oriente, chiedersi se la Turchia è sicura è lecito.

Faccio questa premessa perché in realtà non credo che questa sia una domanda particolarmente sensata, in generale: non esistono Paesi sicuri in assoluto e Paesi che non lo sono. Milano può essere più pericolosa di un paesello turistico turco medio, questo è poco ma sicuro.

Però è chiaro che chi ha intenzione di viaggiare verso questa destinazione, specialmente se come ho fatto io si tratta di una donna da sola, si ponga questa domanda.

Ed è lecito che a questa domanda io cerchi di rispondere dando la mia personale opinione, visto che ho passato un mese di viaggio in solitaria proprio in Turchia a ottobre 2019, nel momento in cui si è riaperto con violenza il conflitto con i Curdi.

 

Quindi voglio cercare di rispondere sotto vari aspetti, portando la mia esperienza sulla situazione del Paese a ottobre 2019, che è sicuramente migliorata ma resterà presumibilmente valida per un bel po’ (i curdi non possono mica sparire dai confini turchi, in fondo); e sotto quello più ampio del viaggio in Turchia in solitaria e/o come donna, in un Paese di stampo musulmano ma di cui in realtà molti si chiedono cosa pensare.

Partiamo dalla fine…

 

La Turchia è pericolosa per una donna sola?

Questo è un blog di coppia, ma chi ci segue ormai saprà bene che affrontiamo anche spesso viaggi solitari. Non sempre abbiamo voglia/possibilità di viaggiare nello stesso momento o verso le stesse destinazioni.

La Turchia è stata esattamente questo, per me. Un viaggio in solitaria da tempo voluto, in un momento in cui avevo bisogno di ritrovarmi (prima di perdermi). E un luogo in cui ho fatto foto di paesaggio pazzesche che mi riempiono di orgoglio, che non fa mai male!

banner corso fotografia paesaggista advanced

Ero alla ricerca di un’esperienza sicura ma anche sfidante, e nel mio immaginario la Turchia rispondeva a questa descrizione: un Paese a maggioranza musulmana ma molto aperto, con un governo stabile ma controverso.

Ero pronta a qualche sfida. In realtà, però, mi sono ritrovata in un Paese estremamente accogliente che non mi ha mai fatta sentire a disagio o non al sicuro, nemmeno quando ha mostrato il suo volto peggiore.

Ho viaggiato lungo tutta la costa occidentale e nel centro del Paese, certo sempre seguendo rotte turistiche che collegano le principali destinazioni (la Turchia è enorme e ci vogliono tantissime ore per arrivare da A a B!), spostandomi nella zona di Istanbul, di Izmir, e della Cappadocia passando per Pamukkale. Non ho mai avuto un problema, ma con il senno di poi ci sono alcune accortezze da avere e che voglio condividere.

pamukkale turchia è sicura

Ecco ciò che devi sapere:

 

Come dovrebbe vestirsi una donna in Turchia?

Sull’abbigliamento è dove sono rimasta maggiormente sorpresa da questo Paese. Come sempre quando viaggio, specie da sola, cerco di coprirmi il più possibile e di essere rispettosa, tanto più in un Paese musulmano. Non posso che confermarla come un’ottima scelta con cui non si può sbagliare, ma in questo caso sono rimasta sorpresa nel constatare che ero probabilmente l’unica a pensarla così.

In Turchia la maggioranza delle persone è islamica ma non è religione di Stato (che è laico), né tantomeno i musulmani presenti nel Paese sono particolarmente puntigliosi.

 

Istanbul in particolare è un melting pot pazzesco: come ho scritto nel post, “le donne con la testa coperta dal hijab non sono mai state così stilose come qui. E stanno serenamente accanto ad altre in shorts e altre ancora in burqa. È il posto con maggior mescolanza di credi, in maniera almeno apparentemente serena, che io abbia mai visto“.

Nelle grandi città come Istanbul, Izmir e le province occidentali, il “dress code” è quindi particolarmente rilassato. Mano a mano che ci si sposta a est, le teste coperte cominciano ad aumentare e le gambe scoperte a diminuire.

Come dovrebbe vestirsi una turista donna in Turchia quindi? A mio parere l’espressione latina melius abundare quam deficere si applica benissimo ai vestiti in viaggio, quindi anche in estate largo a pantaloni leggeri ma lunghi e magliette di cotone super traspiranti ma coprenti. Non ti preoccupare però se vuoi mettere un vestito o un paio di shorts per uscire in città o al mare, o se vai in spiaggia e ti chiedi se il tuo bikini sia appropriato…vanno benissimo!

cappadocia 2

Cosa aspettarti da un viaggio solitario in Turchia:

Tanta, tanta gentilezza. I turchi sono estremamente ospitali e saranno felici di darti indicazioni, aiutarti e accompagnarti. A volte anche in maniera insistente, nel senso che mi è capitato di trovarmi a dover insistere per rifiutare un passaggio in macchina da sconosciuti.

La loro gentilezza può risultare quasi ambigua, e in più di un’occasione mi sono ritrovata a chiedermi per un istante quali intenzioni avesse la persona che cercava di aiutarmi; comunque trovandomi alla fine ogni volta a salutarci in amicizia e senza nessun problema.

Ho visto tante persone fare l’autostop e io stessa mi sono ritrovata a farlo in un paio di brevi occasioni, e ho sempre trovato persone molto gentili che mi hanno portato a destinazione senza problemi, ma mi è stato anche detto che non è ben visto dalla gente locale e se fatto da una donna sola può essere mal interpretato (non so quanto dare credito a questo comunque, a me è sembrata una pratica sdoganata). 

Non molti Turchi parlano inglese, ma tutti si faranno in quattro per farsi capire e per comunicare con te. In quanto bionda ed europea, ho lasciato diversi cuori infranti sulla mia strada e tentativi di appuntamenti, ma non ho mai ricevuto insistenza eccessiva (un “sono sposata“, anche se non vero, risolve tutto).

 

Attenzione a ciò che scrivi

Come riportato anche dalla Farnesina: “si segnala che, a causa dei decreti adottati durante lo stato di emergenza e ancora in vigore, possono essere effettuati arresti, anche di cittadini stranieri, senza chiare motivazioni (anche solo per i contenuti pubblicati sui propri social media) e non sempre è consentito di contattare il proprio Consolato o Ambasciata, anche per periodi prolungati“.

Questo è uno degli aspetti più controversi di questo Paese: la sua politica. Non si tratta di pericolosità, ma è qualcosa su cui riflettere. È un luogo in cui bisogna stare attenti a ciò che si dice, specie dalle piazze pubbliche che sono i social media, e come lo si dice, perché la libertà di espressione non è scontata e possono esserci conseguenze.

 

istanbul è sicura

I mezzi pubblici: il modo più sicuro di viaggiare in Turchia

Una menzione particolare agli autobus a lunga percorrenza turchi: un’esperienza davvero positiva. Il trasporto pubblico collega molto bene la maggior parte delle aree del Paese con un fitto sistema di autobus comodi e affidabili, super puntuali e sicuri.

Al momento della prenotazione si deve specificare se uomo o donna, e una donna non avrà mai un uomo sconosciuto assegnato accanto a sé. Su ogni bus c’è un controllore che percorre tutta la tratta, difficilmente parlerà inglese ma butterà un occhio sui passeggeri e sulla sicurezza di ognuno.

Ho approfittato di lunghe notti in autobus per attraversare il Paese (ad esempio ci vogliono circa 9 ore da Istanbul a Izmir, 11 da Istanbul alla Cappadocia, etc) e ho avuto ottime esperienze.

 

La Turchia è sicura quando ci sono problemi al confine con la Siria?

Sono partita dall’Italia che la situazione era estremamente tranquilla: se qualche anno fa erano capitati più volte attentati in giro per il Paese, era diverso tempo che tutto sembrava essersi calmato.

Verso la fine del mio periodo in Turchia, però, le cose sono degenerate: nel giro di pochi giorni, improvvisamente la Turchia ha invaso la Siria e attaccato la popolazione curda.

Come spesso capita, il caos è stato più sui media italiani che in Turchia. Mi trovavo in Cappadocia al momento dell’attacco e non ho davvero notato alcuna differenza.

Vedevo le notizie alla televisione locale e, pur non potendole capire, era chiaro chi stava subendo chi: è l’esercito Turco che si è spostato sui confini con la Siria e ha dato origine agli attacchi. Il territorio della Turchia che non è quello degli scontri è quindi quasi totalmente fuori pericolo.

Tutta la zona al confine con la Siria, già sconsigliata ufficialmente anche dalla Farnesina a causa di possibili attentati e rapimenti, è diventata rapidamente zona di guerra e completamente off-limits.

Guardando una mappa è facile vedere però come migliaia di chilometri separino il confine siriano con la maggior parte delle zone di principale interesse turistico del Paese, e dalla mia finestra in Cappadocia io non ho davvero avuto la minima impressione di una guerra in corso…per quanto questo sia assurdo.

 

Quindi, è sicuro viaggiare in Turchia adesso?

La risposta, a mio parere, è sì. 

Dal punto di vista della sicurezza, il rischio nel resto del Paese non è quello della guerra ma dell’eventualità di attentati, che però al momento non sembrano un rischio maggiore di prima.

La decisione di viaggiare o meno in Turchia in questo momento si riduce a una scelta “etica”: molti invocano il boicottaggio di Erdogan e del Paese per protestare contro una mossa unilaterale e pericolosa. Ma la situazione di pericolo, salvo aggiornamenti da seguire sulla Farnesina, non è cambiata.

 

Cosa ne pensi? Hai in programma di andare in Turchia e non sai cosa fare? Scrivi ciò che pensi nei commenti.

 

Un abbraccio,
Ilaria e Marco

 


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Last Updated on Luglio 9, 2022 by Ilaria Cazziol

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6 Comments

  1. says: Chiara

    Articolo molto interessante, grazie! Posso chiederti quale è la compagnia di bus con cui hai viaggiato e dove prenotare o almeno visionare le tratte possibili? Grazie

    1. says: Ilaria Cazziol

      Ciao Chiara, io ho preso vari bus durante quel viaggio e con diverse compagnie (Pamukkale, Kontur, etc). Ce ne sono tantissime e tutte valide direi, perché l’autobus è un mezzo di trasporto molto usato in Turchia come hai letto. Ti consiglio di scrivere su Google la tratta che ti interessa e vedere cosa ti propongono i vari comparatori, avrai l’imbarazzo della scelta 🙂

  2. says: Federico

    Ciao a tutti!! Bell’articolo. Qualche anno fa sono stato in Armenia e ovviamente ho il timbro di entrata ed uscita. Ci sono problemi se entrando in Turchia lo vedono? Per esempio, chi vuole entrare in Libano o limitrofi e ha il timbro di Israele non è autorizzato ad entrare. E’ la stessa cosa in Turchia?

    1. says: Ilaria Cazziol

      Non ho mai sentito di blocchi del genere in Turchia ma è solo la mia esperienza, non saprei dirti sul fronte ufficiale

  3. says: Gigliola

    La Turchia mi ha sempre fatto paura. Ora con la Pandemia me ne fa ancora di più.
    Credo non sia sicura la situazione adesso soprattutto perché ho l’ impressione non ci siano molti controlli sulla situazione Covid. Peccato perché credo sia un paese affascinante.

    1. says: Ilaria Cazziol

      Capisco le tue perplessità, ma sul fronte Covid i controlli ormai sono scarsi quasi ovunque al di fuori dell’Europa (spesso anche al di dentro!). In compenso la Turchia ha un buon sistema sanitario, per cui non è proprio il posto peggiore in cui essere ricoverati se dovesse mai essere il caso (ovviamente con una buona assicurazione di viaggio, che non si parte mai senza!)

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